domenica 6 febbraio 2011

LETTERA APERTA AI RAPPRESENTANTI DEGLI ENTI LOCALI E AI SEGRETARI DI PARTITO

Il Comitato Acqua Pubblica Molise, in occasione del referendum contro la privatizzazione del servizio idrico integrato, chiede a tutti gli organi di informazione di rendere pubblica le seguente lettera aperta, indirizzata ai rappresentanti degli Enti locali e ai segretari di partito. L'appello contiene le informazioni sui quesiti referendari e l'invito a chiarire la propria posizione riguardo il referendum.

Il 23 febbraio il Comitato Acqua Pubblica Molise inviterà tutti i rappresentanti istituzionali ad un incontro pubblico, in cui si discuterà del referendum e del futuro del servizio idrico integrato della nostra regione. All'assemblea parteciperà Marco Bersani, rappresentante nazionale del Comitato referendario "2 Sì per l'Acqua Bene Comune".

Il 12 gennaio la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili due dei tre quesiti referendari proposti dal Comitato “2 Sì per l'Acqua Bene Comune”, che hanno l' obiettivo di contrastare la privatizzazione del servizio idrico integrato.

Gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su tali quesiti in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno 2011.

Il quesito n. 1 propone l'abrogazione dell'art. 23 bis legge 133/08, così come modificato dall'art. 15 del D.L. 135 (c.d. Decreto Rochi) relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compreso quello idrico.

Abrogare questa norma significa contrastare l’accelerazione sulle privatizzazioni imposta dal Governo, che intende consegnare definitivamente al mercato i servizi idrici di questo Paese.

Con l’abrogazione dell’art. 23 bis la normativa di riferimento sarà quella comunitaria, che contempla le possibili tipologie di affidamento (pubblico, privato e misto) dei servizi di interesse generale.

Il quesito n. 2 propone l’abrogazione del comma 1 dell'art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), che dispone che la tariffa per il servizio idrico sia determinata tenendo conto dell’“adeguatezza della remunerazione del capitale investito”.

L’abrogazione di questa parte dell’articolo sulla norma tariffaria renderà meno conveniente investire capitali privati nella gestione del servizio idrico integrato.

Forti delle 8000 firme raccolte a sostegno dei quesiti referendari nella nostra regione e in vista delle prossime elezioni amministrative, chiediamo a tutti i rappresentanti degli Enti locali e ai segretari di partito di chiarire la propria posizione riguardo il referendum, esprimendo un eventuale appoggio e a tutti i futuri candidati di dichiarare nel proprio programma politico di essere favorevoli ad una gestione pubblica del servizio idrico integrato.

Inoltre è necessario che le istituzioni approvino un atto di moratoria, affinché le scadenze previste dalla Legge Ronchi siano posticipate a dopo lo svolgimento dei referendum.

Di fronte alla straordinaria raccolta di 1.400.000 firme in tutta Italia ed alla diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua, chiediamo che venga rispettata la volontà popolare già espressa, cioè quella di poter votare su un tema essenziale per la vita delle persone.

Tra gli Enti locali, che in Molise hanno approvato atti formali richiedenti una moratoria sulle scadenze imposte, c’è la Provincia di Campobasso mentre alcuni comuni tra cui Termoli e quello del capoluogo hanno già deliberato una modifica al proprio statuto, definendo il servizio idrico integrato privo di rilevanza economica.

Al di là delle valutazioni di carattere giuridico dobbiamo tenere a mente l'alta valenza politica dei due quesiti, che si traducono in un referendum che dice no alla privatizzazione e si ad una gestione pubblica, partecipata e senza profitti per i privati, invertendo così la rotta intrapresa dalle politiche neoliberiste che mercificano i beni comuni come l'acqua, sfruttano e svendono il territorio, inseguendo solo il vantaggio economico.


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